Design inclusivo: da finalità a metodologia. Tra Victor Papanek, Lucio Stanca e Immanuel Casto

Abstract

Con il suo libro del 1970 “Design for The Real World” il designer statunitense Victor Papanek è stato il primo a porre il tema etico della responsabilità sociale e civile dei designer in un mondo in cui si progettava seguendo principalmente canoni di estetica e di ergonomia.

La Legge n.4 del 01/2004 meglio conosciuta come Legge Stanca è stata la disposizione legislativa che ha di fatto favorito l’accesso agli strumenti e ai servizi informatici alle persone con disabilità in Italia.

Nel gennaio 2020, il popolare cantante Immanuel Casto, in un passaggio di un lungo e ri-condiviso post su Facebook dichiara:

“L’inclusività, un valore per cui tutti dovremmo batterci, non rappresenta una finalità, bensì una metodologia”.

Cosa mette in relazione questi tre fatti e questi tre personaggi apparentemente lontanissimi tra loro?

Nel 2018, con il progetto di re-design del sito dell’Aeroporto di Bologna, ci siamo trovati per la prima volta in Tangible a fronteggiare i requisiti di accessibilità di un servizio online di pubblica utilità.

Durante la progettazione e lo sviluppo del sito abbiamo deciso di approcciare le disposizioni in materia di legge non solo da un punto di vista tecnico, ma abbiamo voluto alzare l’asticella verso un approccio sistemico che considerasse l’inclusività non solo come ottemperanza ad una legge ma come un processo condiviso di formazione dei principi etici del team.

In questo talk vedremo come questo progetto sia stato un’opportunità per il team:

- di approcciare al design in maniera inclusiva per tutto il ciclo di vita del progetto: dalla ricerca con le persone alla progettazione, passando per lo sviluppo front-end e la definizione del linguaggio visivo, facendo lavorare tutti questi aspetti nel raggiungimento di criteri misurabili di accessibilità

- di invertire l’approccio di tutto il team Tangible al design inclusivo da finalità a metodologia (cfr. Casto) agendo su:

• Conoscenza condivisa dei temi di accessibilità
• Formazione dei principi condivisi di design inclusivo
• Apertura alle comunità esterne e leadership culturale verso la community di designer e sviluppatori

Entrambi gli aspetti ci hanno permesso di comprendere che l’inclusività non è solamente una questione di accorgimenti tecnici e di linee guida (cfr. Legge Stanca) ma è qualcosa di più complesso che ha a che fare in scala con la responsabilità individuale, la cultura aziendale e i principi etici (cfr. Papanek) che guidano un team di design.

Dove

Track 1

Quando

Venerdì dalle 15:00 alle 16:00

Speaker:

Manuele Forcucci
Project Manager and Experience Designer
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Foto di Manuele Forcucci

Bio:

Project Manager & Experience Designer, è attivo nel digitale da oltre dieci anni, si occupa di progettazione centrata sulle persone da sette. Dopo una carriera da freelance, dal 2017 è stabilmente in Tangible, dove ogni giorno si districa agilmente tra Project Management, Design, e studio dei comportamenti delle persone. Ama i viaggi, i concerti e il cibo. Ama un po’ meno scrivere autobiografie in terza persona.

Come Interaction Designer & Researcher ha lavorato per clienti tra cui: Aeroporto di Bologna, Amplifon, Unipol-SAI, Zanichelli Editore, Regione Emilia Romagna, Elica, Trentino Sviluppo.

Ha partecipato in qualità di speaker al World IA Day 2014 a Siracusa e all’Agile Business Day 2016 a Venezia.

Come docente ha insegnato presso Università di Bologna, Fondazione Alma Mater, TAG Innovation School, Confederazione Nazionale dell’Artigianato.

Nel 2016 è stato local leader e co-organizzatore del World IA Day a Pescara.